Ultimo aggiornamento 7 February, 2014 por Julio Munoz
Vale la pena notare che la questione non è di natura irretroattiva e che ovviamente gli stadi già realizzati non verranno buttati via. Pero, e cosa c'è nel progetto. Non sarebbe meglio condividerli con i vicini e condividere spese e costi elevati?, di più in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo?
Valencia, L'Atlético de Madrid e una serie di squadre hanno in programma di aprire nuove sedi nei prossimi anni. Tutti loro per il proprio divertimento. Opere di lunga durata che senza dubbio, colpirà ulteriormente il già malconcio (nonostante la ridondanza) economia del club. Pero, e perché non condividere lo stadio? Riesci a immaginare Real Madrid e Atlético che condividono la Peineta, al Valencia e al Levante il nuovo stadio dei Tribunali Valenciani o al Betis e al Sevilla la Cartuja?
In Spagna nessuno è favorevole a questa idea poiché secondo i capisquadra questo farebbe loro perdere l'indipendenza e la propria identità e anche l'erba ne risentirebbe. Ma in Italia e Germania, le squadre più grandi lo fanno e non si strappano i vestiti di dosso. Il Bayern condivide l'Allianz con il 1860, Inter e Milan San Siro, Roma e Lazio l'Olimpico e c'è stato un tempo in cui Juve e Torino giocavano al Comunale.
Tutti in questi paesi lo assumono con la natura. Perché spendere il doppio quando puoi averlo per la metà?? Potrebbe essere grottesco per una città come Madrid accumulare Vallecas, il Bernabéu, il calderone, La Peineta come colossei del calcio. Cosa dire del Barcellona con il Montjuic, Cornellá e il Camp Nou o Siviglia con la Cartuja che guardano il tempo passare senza alcuna attività.
La proposta è difficile, quasi impossibile, ma forse aiuterebbe più di uno a uscire dalla crisi.