Ultimo aggiornamento 12 agosto, 2022 di Alberto Lopis
La Germania nel 74 Non è stata la squadra che ha giocato meglio nella storia del calcio, ma uno dei più vinto. Avevano tutti gli elementi essenziali che un buon set deve avere per avere successo: un buon portiere (Sepp Maier), una difesa imponente che ha tirato la palla come angeli (Franz Beckenbauer), un centrocampista laborioso e di talento come Rainer Bonhof e un attaccante letale, un killer di area chiamato Gerd Müller, il siluro. Con loro, un cast di artisti di supporto che qualsiasi film avrebbe firmato: Hoeness Overath o il predatore Berti Vogts.
La Germania nel 74, una macchina oliata per vincere le partite
Coerenza e praticità erano le note più caratteristiche di una squadra che dava la priorità al gioco collettivo a scapito delle individualità. Sfere d'aria, la pressione sul rivale, il marchio di una squadra in cui lavoro e sacrificio giocavano un ruolo insolito. Non hanno giocato così bene come ci si poteva aspettare, ma non importava. Hanno vinto a Mondo, quello di 74, a casa e davanti al tuo pubblico. Hanno iniziato senza un dominio chiaro, e anche dando un “sconfitta utile” prima dell'altra Germania, La Democrática che gli ha permesso di schivare tori come il Brasile o l'Argentina nel suo cammino verso la finale.

Nella partita decisiva, nessuno ci scommette. Affronta un nuovo rivale, spaventoso che suonava come nessuno aveva fatto fino ad oggi. L'Olanda di Cruyff, Arancia Meccanica, la squadra che ha concluso le partite non solo vincendo, ma esibendo. Contro 0-1 perdendo nel primo minuto della finale, nemmeno un condannato si sarebbe fidato di loro come un'ancora di salvezza.
Tuttavia, hanno tracciato, hanno vinto e hanno dimostrato di avere un solo motto: vincita, batti e batti. E 'stato così, come due anni prima avevano conquistato il Eurocup di 72 a Bruxelles contro l'URSS e come il Bayern Monaco (l'embrione di quella selezione) aveva raggiunto una tripletta storica in Coppa dei Campioni. Gli amanti del calcio li faranno dimenticare, può ricordare ai Paesi Bassi quel calcio elettrico chiamato anche “totale”, o anche, alla Polonia di Lato, ma in Hanging for Soccer ecco il nostro tributo a questa selezione, che più che una squadra di calcio si è rivelata una macchina del titolo.